Nel Kabuki gli attori si truccano, nel No si mascherano. Ecco alcune
maschere del teatro No di eccezionale bellezza. Dal sito di un antiquario, harumi antiques, maschere No e Kyogen, possiamo conoscerne i nomi e il senso.
Le immagini di maschere che propongo provengono da Compagnia
Zeami-za della famiglia Kanze. Il Sottile incanto. Tre giornate di
teatro No. 26-27-28 giugno 1989. Teatro dell'Opera di Roma. Cappelletti e Riscassi, Milano 1989.
Famiglia Kanze: una dinastia.
Questa maschera credo sia "Zo-onna".
A mature woman in her thirties, with an atmosphere of divine purity (dal sito con le maschere prima indicato).
Questa è certamente "Okina".
One
of the best known masks types. The most senior actor dances for world
peace and good harvest on the opening ceremonial stage. The Okina mask
is constructed differently from other masks; the lower jaw is carved as a
separate piece and attached by string.
Questa altrettanto sicuramente è "Hannya".
Expresses
the fury of a woman turned demon by jealousy and frustration.
Nel giugno 1989 andai a vedere uno spettacolo di No, eccezionalmente a Roma. Fui tra quegli spettatori che rimasero fino alla fine.
Il teatro No è stilizzato, lento, astratto, straordinariamente intenso. Ho dimenticato molti appassionati drammi, ma non
quello spettacolo.
Era la storia di un giardiniere che amava una dama di
corte; la dama gli dice che lo ricambierà, se lui solleverà il peso
dell'amore. Un masso avvolto in una pezza di seta. Il vecchio muore
nello sforzo. La dama pentita si china sul masso, ma non può più
rialzarsi: resta inchiodata dalla colpa e dal rimorso. Sarebbe preda
dello spettro del giardiniere, se in questi la furia non cedesse
all'amore: diverrà lo spirito guida della dama.
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