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mercoledì 24 aprile 2013

Cina. La ceramica Tang




Che succede in Cina nell'epoca T'ang?

Alcune notizie, su questo sito italiano: cronologia.it

E le famose figurine T'ang? La dama a cavallo è in vendita da un antiquario di N.Y. : albertomanuelcheung.com
 
Qualche notizia sulla ceramica T'ang da chinabroadcast.cn, sito apparentemente non più attivo:

"Durante la dinastia dei Tang nel settimo secolo, nacque la ceramica tricroma smaltata. In quel tempo si producevano oggetti di terracotta non solo per la vita quotidiana, ma anche per gli articoli funebri e per decorare l'edilizia. La ceramica tricroma Tang, il cui nome deriva dal fatto che essa è smaltata in tre colori, rosso, verde e giallo, era usata soprattutto nella fattura di oggetti artistici. Successivamente si aggiunsero altri colori come il blu, il nero e il viola.
...
La ceramica tricroma smaltata della dinastia dei Tang ha due evidenti caratteristiche: la plasticità e la qualità dello smalto. Per quanto riguarda la plasticità, i metodi artigianali operano nella ricerca della dinamicità nella staticità e la viceversa, e questo sia per i personaggi che per gli animali; nello stesso tempo si cerca la bellezza delle linee. Prendiamo ad esempio un cavallo: per esprimere la sua immagine dinamica nella posa statica, la testa assume un leggero movimento. Durante la dinastia dei Tang, per quanto riguarda le figure umane si considerava bella una persona grassa. Le figurine Tang pur rappresentando persone floride, tuttavia non sono pesanti e ciò perché, nella fabbricazione, gli artigiani hanno dato risalto alla linearità dei contorni.

Le caratteristiche delle riproduzioni di ceramica Tang consistono nei materiali, in particolare nell'uso di uno smalto metallico a bassa temperatura. Questo smalto possiede una trasparenza vetrosa. Dopo aver plasmato l'oggetto, si passa lo smalto, che ad una certa temperatura si scioglie e fa delle colature naturali, dando un effetto variopinto. Generalmente raggiungere tale risultato è molto difficile in pittura e ancora di più nei prodotti di ceramica e di porcellana. Questo effetto multicolore - elegante e sobrio - è una peculiarità di questi prodotti. Proprio per questo motivo, queste opere vengono considerate dei veri e propri capolavori artistici."

Da www.centralptonews.org


 Da www.metmuseum.org




Da commons.wikimedia.org


Le figurine delle tre foto precedenti, da www.chinapotteryonline.com


Da m.tefaf.com



Da  www.dynastyantique.com


Da www.tkasian.com


La civiltà T'ang era ricca, aperta, multiculturale, piena di esotismi indiani, persiani, occidentali e mille viandanti, mercanti, missionari, artisti arrivavano e partivano da Chang’an, la cosmopolita capitale dei Tang. Le donne dalla bellezza paffuta vi appaiono come protagoniste non defilate.


martedì 12 marzo 2013

Cina. Cavalli Tang

Come dipingevano in epoca T'ang? In modo assolutamente perfetto.


Un dipinto di Wu Daozi (ca 710 - 760) andate a vederlo
qui
perchè è chilometrico.


Poi, alcuni magnifici cavalli e cavalieri.





Han Gan (?-780) Metropolitan di N.Y.



Ancora Han Gan


Dal bel sito sulla pittura classica cinese

http://www.chinapage.com/paint1.html

Su Han Gan, o Kan queste notizie, tratte da THIS PAGE IS FOR SUNY ALBANY STUDENTS WHO TAKE CHINESE PAINTING WITH PROFESSOR HARTMAN, un sito dalle pessime riproduzioni, che tuttavia percorre oggetti d'arte cinese rappresentativi e famosi, commentandoli. La nota commenta il primo dipinto, quello con il cavallo bianco, che apprendiamo chiamarsi Night-shining White.

"Han Kan (active 740-760), Night-shining White. Short handscroll. Ink on paper. Chinese paintings of horses are an important subgenre of portrait painting because fine horses were prized for the same qualities prized in humans: strength, fortitude, perseverance. Han Kan was a Court painter who specialized in painting "portraits" of the horses in T'ang Emperor Ming-huang's stable, which is reputed to have housed 40,000 head, among them a pure white stallion called "Night-shining White." According to traditional Chinese aesthetic standards, a good horse painting must not only faithfully depict the flesh and bone-structure of the animal, but also capture its fundamental spirit or essence. This picture may be compared to the famous T'ang three-color pottery horse, and is the beginning of a long tradition of later Chinese horse painting"

sabato 14 aprile 2012

Cina. Le trecento poesie Tang


Le Trecento poesie T'ang.

Versioni dal cinese e introduzione di Martin Benedikter, I Millenni Einaudi, Torino, 1961.
Oggi vedo, da un giro su rete, che si trova in edizione Mondadori, Milano, 1972 (edizione su licenza di Giulio Einaudi Editore, © 1961).

Si tratta di un'antologia “popolare”, della poesia T’ang (età d’oro della lirica cinese, dinastia lunga tre secoli, dal 618 al 907) raccolta nella metà del XVII secolo – la raccolta completa è di 900 volumi - da un certo Heng T’ang t’ui shih, L’Eremita dello Stagno di Loto.

Wang Wei, Li Po, Po Chu-i, Tu Fu, i più famosi poeti della raccolta.

WANG WEI 699-759; funzionario dalla travagliata e importante vita politica, poeta, pittore e medico. Restano quattro libri delle sue poesie. Uno spirito nitidamente buddista permea la sua lirica.

Risposta al prefetto Chang

Tardo negli anni sola quiete amo,
le diecimila cose non mi serrano il cuore.
Dinanzi agli occhi, non grandi disegni,
nel vuoto io tendo verso le selve antiche.

Tra i pini il vento spira, la cintura dislega,
nei monti la luna splende sul sonoro liuto.
Tu domandi ragione di mala e buona sorte…
Canto di pescatori scende l’ultima riva.




In vicinanza del tempio dei Densi Aromi

Non so il tempio dei densi aromi.
Per molte li penetro nubi e cime,
fra i vecchi tronchi senza sentiero umano…,
ma dal fondo dei monti, da dove, il gong?

Voce di fonti gorgoglia tra levigati sassi,
il lume del sole raggela nel cupo dei pini.
Diafana ora della sera: nel vuoto cerchio dello stagno,
in contemplata pace il velenoso drago si placa.



La mia casa nel Chung-nan

Di media età mi volsi ad amare il tao.
Nei tardi anni dimoro alla soglia dei monti del sud.
Quando mi piace ogni volta da solo m’avvio,
ciò che è bello, in solitudine intendo.

Cammino fin dove l’acqua finisce,
siedo e contemplo le nubi sollevarsi nell’ora.
Se a caso incontro nella selva il vecchio,
lieti parliamo senza tempo per il ritorno.



Addio

Per la montagna siamo venuti insieme.
Tramonta il sole, chiudo l’uscio silvestre.
A primavera verdeggerà l’erba novella:
gentile amico tu torni, o non torni?


Le tre pitture che vedete sopra, su seta, sono di Zhang Xuan, "Women Preparing Newly Woven Silk"; pittore T'ang, ovviamente. Dal questo sito, dell'università di Pittsburg, che dà anche sintetiche notizie sui T'ang.




Questa pittura invece è di Zhou Fang, 8th century. The center portion of a scroll of ladies playing double sixes. Probably a Song copy. Da wikipedia


LU LUN

Canti di frontiera

S’è oscurata la luna, le oche selvatiche volano in alto,
il capo degli Unni nella notte cerca la fuga,
e noi l’inseguiamo presto, leggeri d’armi sopra i cavalli.
Alta è la neve. Riempie gli archi, le spade.



CH’UAN TE-YU

Alla maniera della torre di giada

Ieri notte la cintura della veste s’è scivolata da sola,
stamane un rosso ragnetto ho visto volare,
a cipria e belletto non riesco a resistere…
non è che il mio “randello” sta per tornare?



LIU TSUNG-YUAN

Neve sul fiume

Su mille cime si dilegua degli uccelli il volo.
Su diecimila vie degli uomini muore la traccia.
In solitaria barca, un vecchio, manto di giunco e tesa di bambù,
solo, pesca nel fiume neve e gelo.



LI SHANG-YIN

Salendo l’altipiano di Lo-yu

Quando viene la sera il mio cuore si turba.
Spingo i cavalli del carro sul vecchio altipiano.
Senza fine è bello l’ultimo sole.
Ma sono vicine, le tenebre brune.



CH’EN T’AO

Disappunto di primavera

Ho battuto le mani, ho scacciato il rigogolo.
Non voglio che canti sul ramo!
Cantando ha spaurito il mio sogno.
Non m’è riuscito di giungere sino a Liao-hsi.






Dipinto con dame T'ang, da fog.ccsf.edu


CHANG HANG CHIU-LING  

Guardo la luna e penso all'amico lontano

Sale dal mare la chiara luna,
sopra gli orizzonti ci unisce nell'ora.
Ma il sentimento nostro non ama il vuoto della notte,
la lunga sera ravviva la nostalgia, il ricordo.


A lume spento amo la piena del chiarore,
addosso sento la veste molle di rugiada.
Nulla posso donarti a piene mani:
torno nella stanza, sogno le ore felici.






Cortigiano T'ang, da artnet,com


TS'UI T'U  

l'oca selvatica solitaria

File e file ritornano, si perdono oltre confine.
Ma tu dove vai, tutta sola?
Nella pioggia di sera chiami le altre, perdute,
sulla diga deserta incerta discendi.

Sull'isola avvolta di nebbia passi nel fondo del buio,
la luna di frontiera fredda t'insegue.
Non è che devi incontrare l'arco disteso,
volare da sola al tuo pericolo non basta.